Il prosciutto cotto è senza ombra di dubbio uno degli affettati più richiesti e consumati nel nostro Paese per via della sua bontà ma anche per la sua versatilità all’interno dei vati piatti. Il suo sapore delicato infatti, lo rendono perfetto anche a chi non sopporta i gusti marcati o decisi, perfetto da abbinare a degli antipasti ma anche a dei primi e secondi piatti.
Un prodotto che non può mai mancare all’interno delle nostre cucine ma che negli ultimi anni ha posto diversi interrogativi in merito al forte impatto sulla salute. Quello che moltissimi italiani si chiedono infatti, è se magiare il prosciutto cotto possa far bene o meno al colesterolo e alla nostra alimentazione. A rispondere e chiarire ogni dubbio quest’oggi è un esperto; ecco tutti i dettagli.
Il prosciutto cotto fa male? I suoi valori nutrizionali
Il prosciutto cotto da sempre ha un importante impatto sulla nostra salute, considerato una scelta alternativa e leggera ai classici salumi grassi come ad esempio il salame, la mortadella o il prosciutto crudo. Nonostante questo però, per chi soffre di colesterolo alto è fondamentale comprendere e valutare quando mangiarne e se faccia bene o meno.
In fatto di colesterolo, 100 grammi di prosciutto ne apportano circa 50 mg per questo va consumato in maniera rigorosamente moderata nell’arco della giornata ma anche all’interno delle nostre abitudini alimentari. I conservanti al suo interno e gli additivi possono influire in modo negativo sulla salute di chi soffre di questo tipo di patologie. Di seguito ecco alcune conseguenze in cui si può incombere con un’assunzione elevata di prosciutto cotto.
Mangiare prosciutto cotto fa bene? La risposta dell’esperto
L’aumento del colesterolo LDL è sicuramente una delle conseguenze a cui fare più attenzione per chi è amante del prosciutto cotto. Questo perché i grassi saturi presenti all’interno di esso vanno ad aumentare il colesterolo cattivo, che una volta depositato nelle arterie porta all’aumento di aterosclerosi. Per questo motivo ecco i consigli dell’esperto:
- La presenza di sodio nel prosciutto può causare problemi alla pressione sanguigna e di conseguenza al cuore.
- Può portare ad un aumento di ictus e di infarti, perché la combinazione tra alto livello di colesterolo ed ipertensione può creare la formazione di placche nelle arterie.
- Infine, un consumo eccessivo può facilitare l’aumento di peso, aggravando così il tasso di colesterolo e dei rischi ad esso correlati.
Nel caso in cui vorreste consumare del prosciutto cotto ma avete problemi di colesterolo, potreste optare per del pollo oppure del tacchino arrosto. Essi sono dei cibi ricchi di proteine e poveri di grassi saturi e colesterolo. Inoltre, se avete voglia di variare potete optare anche per del pesce azzurro, una fonte molto importante di proteine e di Omega 3.
Per concludere, nonostante il prosciutto cotto sia considerato un salume leggero, è ugualmente importante far attenzione a chi soffre di colesterolo alto. Evitare una quantità eccessiva di quest’ultimo favorendo così il poco grasso all’interno di una dieta equilibrata. Inoltre, le vari alternative al prosciutto come pollo, tacchino oppure i legumi, possono dare un grande aiuto nel mantenere il colesterolo sotto controllo così da prevenire complicazioni cardiovascolari.